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9 Flauti dolci medievali superstiti
Ricerche di Benedetta Ferracin [Tesi di Laurea], 2021.
Che cos’è un flauto dolce? Quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono? Un flauto dolce per essere tale deve avere una imboccatura, non necessariamente con la caratteristica a forma di becco che si comincerà a riscontrare a partire circa dalla metà del XIV secolo, al cui termine si deve individuare il caratteristico labium. La forma esterna dello strumento, che varia a seconda delle epoche, deve essere, per il periodo che ci interessa, tendenzialmente cilindrica o anche conica, ossia che parte stretto e si allarga in fondo. Si devono anche trovare sette fori anteriormente e uno posteriormente. Stabiliti questi punti essenziali, è altresì importante precisare che il flauto dolce non esiste solo in quanto tale, ma se ne trovano altre tipologie le cui caratteristiche principali devono essere sempre quelle di avere un labium e un foro di portavoce.
Il flauto dolce in quanto tale, se lo confrontiamo con quello che tutti noi conosciamo, non sembra essere uno strumento che dal periodo medievale fino ai nostri giorni abbia subìto enormi modifiche.
Lo troviamo poi in molte iconografie, ove però in quelle medievali non si notano tutte queste caratteristiche organologiche, questo perché all'epoca ciò che importava era la rappresentazione simbolica e non oggettiva. Mentre, per quanto riguarda le testimonianze letterarie sul flauto dolce in quel priodo, sappiamo che non ce ne sono rimaste in grandi quantità.
Fortunatamente, direttamente dal passato, grazie agli scavi archeologici sono stati trovati diversi flauti dolci, integri o meno, alcuni in osso e altri in legno, di cui alcuni ne vedremo le foto affiancata da una breve e schematica descrizione delle loro caratteristiche, datazione e, non meno importanti, citazioni bibliografiche [1].
1. Il primo flauto dolce medievale, dalla datazione incerta, venne rinvenuto nel 1939 a Randers in Danimarca.
CARATTERISTICHE:
Si tratta di un flauto dolce in osso ricavato da una tibia di pecora. Lo strumento si presenta con il labium leggermente curvo, la finestra dalla forma quadrangolare e presenta sei fori superiori e uno inferiore.
Flauto dolce di Dordrecht, XIV secolo.
2. Il secondo flauto dolce medievale venne ritrovato nel 1940 all’interno di una latrina di una casa di Merwede, nei pressi della cittadina olandese di Dordrecht.
CARATTERISTICHE:
Si tratta di uno strumento del XIV secolo costruito con un legno di albero da frutto la cui lunghezza è di 275 mm, corrispondente più o meno a quello che oggi chiameremmo un soprano in do. L’imboccatura ha la caratteristica forma a “becco” e la cameratura è cilindrica, con un’estensione di più di due ottave, la prima dal suono delicato, la seconda decisamente più forte. L’ultimo foro, che è doppio per consentire al flautista di scegliere con quale mano suonare sopra e sotto, non è distante un tono ma un semitono. Riscontreremo questa caratteristica anche nel flauto dolce di Elblag e di Tartu. Di questo strumento, possiamo vederne l’immagine che segue[2].
3. Il terzo flauto dolce, risalente al XIV secolo, venne trovato dopo la seconda guerra mondiale in Polonia, in una latrina della città di Nysa che si trova nella regione della Slesia. Lo strumento è conservato in questa cittadina presso il Muzeum Powiatowe w Nysie.
CARATTERISTICHE:
Il flauto dolce è realizzato in legno di sambuco (Sambucus nigra). Sebbene manchi il blocco, i dettagli della finestra e del labium sono inconfondibili. L’imboccatura dello strumento è a tronco di cono anziché con la caratteristica forma a “becco”. Come nel flauto di Dordrecht, anche in questo caso l’intervallo tra il sesto e il settimo foro è, molto probabilmente, di un semitono[3].
4. Il quarto flauto dolce venne rinvenuto intorno al 1950 a Wüzburg, in Germania sempre in occasione di uno scavo archeologico.
CARATTERISTICHE:
Lo strumento, che è incompleto perché mancante della parte superiore, è stato ritrovato in un pozzo risalente al XIV secolo, ma la sua datazione è stata fissata tra il XIII e XV secolo. Lo strumento è in legno di frutto, precisamente in pruno, e presenta delle caratteristiche simili al flauto dolce di Dordrecht sia per quanto riguarda la lunghezza, disposizione dei fori e le dimensioni del foro della cameratura[4].
Flauto dolce di Göttingen, XIII secolo.
5. Il quinto flauto dolce venne alla luce nel 1987 in Germania in una latrina della città di Göttingen. Questo strumento è, al momento il più antico flauto dolce ritrovato perché esso risale al XIII secolo.
CARATTERISTICHE:
Purtroppo, le sue condizioni non sono perfette perché manca un pezzo di imboccatura. La lunghezza è di 256 mm e l’ultimo foro è doppio. Secondo una recente ricostruzione dello strumento possiamo dire che l’estensione di questo flauto dolce è di due ottave. Lo strumento non ha la caratteristica imboccatura a “becco” ma è a sezione di tronco di cono. Nella parte finale del flauto dolce, che ha la forma a bulbo, si sono riscontrate delle ammaccature dovute, probabilmente, al fatto che veniva usato come mazza da tamburo. In effetti la sua forma, come quello di Esslingen, ricorda una mazza da tamburo. Si mostra di seguito una foto dello strumento[5].
6. Il sesto flauto dolce venne ritrovato nel canale di un mulino, appartenente ad un convento carmelitano, nella cittadina di Esslingen, presso Stoccarda, sempre in Germania. La sua datazione risale al XIV secolo.
CARATTERISTICHE:
Questo strumento ha un profilo molto simile a quello di Göttingen, anche se purtroppo è incompleto. Di questo flauto ci rimane la sola parte iniziale dall’imboccatura, anch’essa senza la caratteristica forma a “becco” ma sempre a tronco di cono, e arriva sino al terzo foro[6].
Flauto dolce di Esslingen, XIV secolo.
7. Il settimo flauto dolce è stato scoperto nella cittadina anseatica di Elblag, in Polonia, nel 1998, sempre in una latrina.
CARATTERISTICHE:
Lo strumento è lungo 299 mm ed è stato datato tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo. Questo flauto dolce ha sempre l’ultimo foro doppio e la sua fattura è molto buona. In particolare anche in labium è ben costruito. Anche questo flauto ha l’imboccatura senza la caratteristica forma a “becco” ma sempre a tronco di cono[7].
Flauto dolce di Elblag, XV secolo.
8. L' ottavo flauto dolce in osso è stato trovato in una teca di vetro, aperta molto raramente e inaccessibile, nel Museo del Palazzo dei Cavalieri di San Giovanni nell’isola di Rodi.
CARATTERISTICHE:
Lo strumento è incompleto perché manca della testa ma presenta sia i fori per le dita nella parte superiore sia il foro di portavoce. Lo strumento è piccolo ed è riconducibile a quello che oggi definiremmo un sopranino. È probabile che lo strumento risalga al XIV secolo[8].
9. L'ultimo flauto dolce scoperto in ordine di tempo, è quello trovato a Tartu, in Estonia, nel 2005. Date le caratteristiche di questo strumento e il suo stato di conservazione, riporto l’articolo (Tvauri Andre, Taavi-Mats Utt, 2007)[9] ove troverete informazioni esaustive sulle sue caratteristiche, oltre ad un confronto con alcuni dei flauti dolci che abbiamo appena visto[10].
(clicca qui per leggere l’articolo dedicato al flauto dolce di Tartu)
Flauto dolce di Tartu, XIV sec.
[1] Tutto l'articolo fa parte delle ricerche e della tesi di Benedetta Ferracin, Aimeric de Pegulhan e Uc de Saint Circ: due trovatori in Veneto [Tesi di Laurea, Conservatorio di Castelfranco Veneto], 6/10/2021.
[2] Dordrecht-Blokfluit, 2016; url: https://www.blokmuz.nl/geschiedenis/gesch_1.html [23/11/2023]; Lander, Nicholas S., 1996-2021. Recorder Home Page: History: Medieval period, url: https://www.recorderhomepage.net/history/the-medieval-period/ [15/10/2020]. Inoltre, Cfr. url: https://fillingthegapreconstructionproject.wordpress.com/dordrecht-blokfluit/ [23/11/2023]. Qui sono presenti ulteriori foto più ravvicinate dello strumento che ne dimostrano le condizioni.
[3] David Lasocki, Researching the Recorder in the Middle Ages, American Recorder, 2011. Cfr. url: https://www.recorderhomepage.net/history/the-medieval-period/ [23/11/2023].
[4] Ibid.
[5] Cfr. url: https://www.blokmuz.nl/geschiedenis/gesch_1.html [23/11/2023] e url: https://www.recorderhomepage.net/history/the-medieval-period/ [23/11/2023].
[6] Ibid.
[7] Ibid.[8] Tvauri Andre, Taavi-Mats Utt, Medieval recorder from Tartu, Estonia, Estonian Journal of Archaeology, 2007, 11, vol. 2, pp. 141-154. L’articolo originale in inglese lo si trova nel seguente link, url: https://kirj.ee/public/Archaeology/2007/issue_2/arch-2007-2-3.pdf [23/11/2023].
[9] Ibid.[10] Ibid. Inoltre, questo articolo online è tratto da Benedetta Ferracin, Aimeric de Pegulhan e Uc de Saint Circ: due trovatori in Veneto [Tesi di Laurea, Conservatorio di Castelfranco Veneto], 6/10/2021.
𝐵𝑒𝑛𝑒𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎 𝐹𝑒𝑟𝑟𝑎𝑐𝑖𝑛
© 2023
© UniSocrates & Benedetta Ferracin
Benedetta Ferracin | insegnante e musicista specializzata in musica antica con una tesi dedicata a due trovatori in Veneto è ideatrice della rubrica in-formativa musicart.