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Aimeric: Musica e Poesia


AIMERIC DE PEGULHAN:  UN TROVATORE ALLA CORTE DEGLI ESTE
 
Aimeric (1170-1230) nato a Tolosa, figlio di un commerciante di stoffe, fu un gran viaggiatore: arrivò in Spagna, prima in Catalogna poi in Castiglia e, infine, probabilmente a causa della crociata contro gli Albigesi (1209-1229), dovette fuggire verso il nord Italia.

Giunto nella regione Lombardia, Aimeric lavorò per i Marchesi del Monferrato, successivamente presso i Marchesi d’Este e, infine, dai Malaspina al castello di Oramala.

Aimeric divenne un poeta di grande levatura, tanto che Dante lo citò nel De vulgari eloquentia (II, VI, 6), di cui cita la canzone Si com l’arbres (Sono come l’albero), sia da Petrarca nel Triumphus Cupidinis (IV, 55) anche se la sua biografia ci ricorda che…
 
apprese canzoni e servintesi, ma cantava molto male !
 
Dante Alighieri


Delle sue circa 50 composizioni poetiche, soltanto 5 ci sono giunte con la musica e sappiamo, inoltre, che queste ultime sono tutte riconducibili al suo soggiorno presso gli estensi: quattro poesie, di cui 3 con musica, sono dedicate contemporaneamente a Beatrice d’Este, sorella di Azzo VII, e a Guglielmo Malaspina, podestà della città di Padova.

Nel primo componimento intitolato Mangats vetz sui enqueritz (Molte volte mi è stato chiesto), Aimeric presenta la corte come un luogo di grande cultura in cui si dibatte di forme poetiche e musicali. Di questa poesia, purtroppo, non è rimasta alcuna traccia di musica.


Allora, quali sono le liriche di Aimeric di cui oggi possediamo anche la musica?

Le altre 3 poesie di cui abbiamo anche le intonazioni musicali sono:

1.  Altressim pren quoam fai al jogador

2. En Amor trob alques en qe∙m refraing

3. Per solatz d’autrui chant soven

 
Inoltre, Aimeric sapeva della grande conoscenza e abilità dei due destinatari, Beatrice d’Este e Guglielmo Malaspina, in questioni poetico stilistiche ed esperti di rapporti tra musica e poesia, decise di concentrare in queste tre opere tutta la sua destrezza su entrambi i versanti.
 
Anche la composizione con musica dal titolo Qui la vi en ditz (Chi l’ha vista ne dice) pare sia dedicata alla sola Beatrice d’Este, mentre Cel qui s’irais ni guerreia ab Amor, sempre con musica, sembra dedicata a Giovanna d’Este, moglie di Azzo VII.
 
All’interno del Canzoniere G, di Aimeric troviamo la musica delle seguenti liriche appena citate:

> Altressim pren quoam fai al jogador, (unicum)

> En Amor trob alques en qe∙m refraing,

>Per solatz d’autrui chant soven (unicum)

> Cel qui s’irais ni guerreia ab amor (unicum)

 
In particolare, Altressim pren quoam fai al jogador, Per solatz d’autrui chant soven e Cel qui s’irais ni guerreia ab Amor, costituiscono degli unica. Ciò significa che non si trovano in nessun altro manoscritto, ma sono presente unicamente nel Canzoniere G. Per fare un esempio, la stessa lirica En Amor trob alques en qe∙m refraing si ritrova anche in R e la lirica Qui la vi en ditz la ritroviamo musicata nei canzonieri R e W.

P.S.: Sarebbe davvero bello andare a Milano, entrare alla Biblioteca Ambrosiana e osservare questo Canzoniere trobadorico… purtroppo, non ne è permessa la consultazione!!
 
Durante la sua vita in quel degli Este, Aimeric aveva conosciuto Sordello da Goito, il più famoso trovatore italiano che all’epoca lavorava presso la corte dei da Romano, e pensò di mandargli un componimento (privo di intonazione musicale) dal titolo Can qu∙m fezes vers ni canço (Benché io abbia fatto da me versi e canzoni) in cui, in maniera probabilmente ironica, allude alla consuetudine tutta italiana di fare poesia senza musica.


Chissà come suonavano all'epoca...
Di questo ne parleremo in maniera approfondita più avanti. Sicuramente, i musicisti all'epoca erano molto performativi e pieni di fantasia nell'arte dell'improvvisazione.

Per avere un'idea di come suonassero esattamente... non possiamo saperlo nel dettaglio, ma se andiamo su YouTube troviamo molte performance, tra cui alcuni brani suonati da me, nella maniera che oggi definiamo "storicamente informata".

Se vi fa piacere ascoltare qualcosa, ecco qui dei link:
Musica di Aimeric de Pegulhan:
Cel qui s’irais ni guerreia ab Amor
Aimeric de Pegulhan (1170-1230): Cel qi s’irais ni guere’ ab amor, ms. G | Benedetta Ferracin, flauto dolce/recorder
Musica di Uc de Saint Circ:
Tres enemics
Uc de Saint Circ (XIII sec.): Tres enemics | Benedetta Ferracin, flauto dritto/recorder




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𝐵𝑒𝑛𝑒𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎 𝐹𝑒𝑟𝑟𝑎𝑐𝑖𝑛
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Benedetta Ferracin | insegnante e musicista specializzata in musica antica con una tesi dedicata a due trovatori in Veneto è ideatrice della rubrica in-formativa musicart.

Benedetta Ferracin
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